Fatti non foste a viver come bruti

2015_02_28_Fatti non foste a viver come brutiVoglio raccontarvi di una giornata d’estate, dell’estate 2014, inizialmente sembrerà la frenetica descrizione di un NERD nel paese dei NERDbalocchi, ma tenete duro fino alla fine perché non voglio raccontarvi di questo, ma…

Verso la fine d’agosto ho avuto la possibilità di visitare il CERN di Ginevra e non solo, ma di scendere nel sottosuolo per vedere da vicino ATLAS in fase di manutenzione. Detta così non suona molto esaltante e neanche molto chiara, permettetemi allora di spiegarvi meglio.
Il CERN lo conoscete tutti? Si tratta dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare in francese Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire, da cui deriva l’acronimo appunto. Questa organizzazione oggi é a capo del più grande esperimento di fisica delle particelle al mondo, i cui “macchinari” sono situati al confine tra Francia e Svizzera.
Quest’estate quindi verso la fine di agosto siamo partiti, io ed un gruppo di miei colleghi ingegneri e attraverso le Alpi siamo giunti presso la sede del CERN per visitare ATLAS. ATLAS é una enorme macchina fotografica, più precisamente un rilevatore di particelle, che fotografa gli scontri tra le particelle che vengono fatte collidere in LHC. Di LHC – Large Hadron Collider, avete sicuramente sentito parlare, é un tunnel circolare lungo 27 km situato ad una profondità media di 150 m sotto la superficie che contiene questo collisore di particelle dentro il quale le stesse vengono accelerate ad una velocità prossima a quella della luce e poi fatte scontrare. Gli scontri avvengono nel punto dove sono installati i rilevatori di particelle come ATLAS i quali fotografano, ma non come immaginiamo noi, questi scontri. Queste “immagini” che non sono altro che una serie immensa di dati, vengono analizzate da fisici che lavorano al CERN per capire se durante questi scontri siano state prodotte particelle nuove, o particelle teorizzate dai fisici teorici, attraverso i calcoli matematici.
Mi rendo conto di non essere stato molto più chiaro di prima ma la materia è molto vasta e complessa ed io non ho le competenze per spiegarvela in modo completo e comprensibile, e questo non è il luogo adatto, per cui, prima di proseguire con il mio articolo vi invito ad approfondire con le seguenti letture, vi assicuro che ne vale la pena, spegnete la TV e dedicate qualche sera a questo:
– Da Wikipedia (per iniziare a chiarire i concetti base è perfetta) leggete in quest’ordine: CERNLHCFISICA DELLE PARTICELLEFISICA SPERIMENTALEFISICA TEORICAATLASBOSONE DI HIGGS .
– Leggetevi “Particelle Familiari” di Marco Delmastro (Fisico che lavora al CERN) in cui cerca di spiegare a sua figlia il suo mondo ed il suo lavoro al CERN. Questo libro credo sia perfetto per capire tutto, ma proprio tutto sul CERN.
– Se avete ancora voglia di approfondire, di Marco Delmastro leggetevi il blog “Borborigmi di un fisico renitente“. Come per il libro è tutto perfettamente a misura di persona normale, io l’ho letto molto facilmente, quindi non c’è bisogno di essere dei fisici per capire, basta essere curiosi.

Bene, dopo avervi dato i mezzi per approfondire, torno al punto del mio articolo, si perché come dicevo le nozioni non sono in grado di spiegarvele come si deve, ma voglio raccontarvi cosa di quella giornata di agosto mi ha colpito.
Mi ha colpito il ragazzo, di neanche 30 anni, fisico delle particelle italiano, laureato all’università di Napoli che ci ha spiegato nel sottosuolo quello che stavamo vedendo di ATALAS. Il suo entusiasmo, la sua preparazione sono di esempio. Mi ha colpito ritrovare lo stesso entusiasmo in un signore, sempre ricercatore del CERN, sempre italiano che ci ha fatto visitare un primo, piccolo acceleratore, pensato tantissimi anni fa, agli inizi del CERN, da due ricercatori italiani, fratello e sorella, ormai molto anziani.
Mi ha colpito poi la sensazione, che matura piano piano mentre ascolti le spiegazioni, vedi e cominci a capire, che tutto questo esperimento, iniziato 60 anni fa sia frutto di un’unico pensiero, sembra che un’unico cervello, composto dalle menti dei circa 3000 ricercatori che ogni anno lavorano al CERN, abbia pensato e diretto tutto questo nell’arco di 60 anni. In questo, luogo dove si ritrovano le menti più brillanti del pianeta, sembra che si stia realizzando l’evoluzione della specie umana. Tantissime persone, molto dotate, lavorano insieme per un unico risultato: capire come funziona il mondo, “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.
La cosa più importante che ho imparato quel giorno non ha nulla a che fare con la fisica, l’ingegneria e la tecnica, ho imparato che solo unendoci possiamo raggiungere risultati inimmaginabili. La tecnologia impensabile, le soluzioni tecniche che lasciano a bocca aperta, tutto al CERN, non sarebbe potuto accadere senza l’aiuto di tutti (anche il nostro, il CERN costa ad ogni italiano 1 café all’anno, si esatto all’anno), e vedere che tutto è fatto solamente per la conoscenza insegna anche che non dobbiamo sempre cercare un ritorno economico diretto in quello che facciamo.
Chiudo sperando che almeno ad uno dei nostri lettori venga voglia di approfondire e vi suggerisco anche di cercare un bellissimo documentario dal titolo “La particella di Dio” (“Particle Fever“) che racconta due anni nei quali si è arrivati alla scoperta del Bosone di Higgs, e nel quale si vede con piacere il ruolo fondamentale di Fabiola Gianotti, Coordinatrice dell’esperimento ATLAS e ricercatrice italiana donna scelta per ben due volte dai suoi colleghi per ricoprire questo ruolo, e pensate che in Italia le donne le assumono a fatica, come se chi sceglie se assumerle non sia nato da una donna ma sotto un cavolo.